Festival del Saper Vivere - percorsi di riflessione, formazione ed espressione artistica sulle varie fasi della vita, inclusa l'ultima
giovedì 23 ottobre 2014
Vivere per Raccontare 2014 - galleria fotografica
Alcune foto del Festival del Saper Vivere 2014: Vivere per Raccontare
martedì 13 maggio 2014
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, incontra all’Abbazia di Fiastra di Tolentino, la Delegazione del Festival del Saper Vivere FINO alla FINE e del Centro Ascolto Cure Palliative.
La visita del Ministro della Salute nelle Marche era
caratterizzata da un’agenda fittissima che includeva tappe ad Ancona,
Senigallia, Fano e Tolentino. Le istituzioni da incontrare erano tante e rappresentavano
temi caldi, in un momento elettorale a livello locale ed europeo. Perciò, era
poco probabile che una delegazione del Festival del Saper Vivere fosse ricevuta
dal Ministro. E invece l’incontro si è realizzato ed è stato lungo e molto
proficuo.
La riunione è stata organizzata all’ultimo momento e molte
delle persone che avevo in mente di invitare per comporre la delegazione non
potevano venire. Io stesso ho dovuto anticipare la conclusione dei lavori di
equipe del Centro Ascolto Cure Palliative e partire in fretta con il gruppo dal
Monte Conero per arrivare all’Abbazia di Fiastra nei pressi di Tolentino, nel
tardo pomeriggio di sabato, 10 maggio 2014.
Eravamo tutti preparati per l’eventualità che l’appuntamento
fosse cancellato. Lo sapevamo dall’inizio. Valeva comunque la pena tentare e
solo il fatto di trovarsi con il gruppo in quel complesso architettonico così
bello, così antico, in una sala tutta affrescata in mezzo a tante persone che
svolgono ruoli importanti nell’ambito politico, amministrativo e del terzo
settore ci faceva sentire animati, benché un po’ spaesati.
Ma quando è stato annunciato l’arrivo del Ministro e una
giovane donna vestita con elegante semplicità ha attraversato tranquillamente
la sala salutando tutti con un sorriso naturale, mi sono reso conto di NON aver
preparato un discorso per l’occasione. In fondo, ero incredulo di essere in
quel luogo, in quel momento. E prima che avessi avuto il tempo di tornare in
me, l’Assessore Francesco Massi ha chiamato ad alta voce la prima delegazione:
la nostra!
Mi hanno fatto accomodare al tavolo di fronte al Ministro che
sembrava scomparire dietro il viso sereno di una giovane signora di nome
Beatrice, Beatrice Lorenzin. In quel momento ho sentito l’importanza di essere vicino
a persone amiche, sentivo il sostegno di Roberto, Luca, Francesca, Ilaria,
Paola e Sara. Credo di aver tardato l’inizio dell’eloquio. Non sapevo se
toccava a me dire la prima parola. Con un segnale lento della testa e un
sorriso quasi divertito il Ministro (o la Ministra?) mi ha invitato ad
iniziare.
La voce mi usciva spezzata, rauca e acuta e il mio accento
mi suonava ancora più marcato del solito, a tal punto che mi sono domandato in
quale lingua stessi parlando.
Ho ringraziato per essere stato ricevuto insieme alla
delegazione e ho presentato il Festival del Saper Vivere, sottolineando la necessità
di creare degli spazi per parlare della vita in tutte le sue fasi, inclusa la
fase finale, in una maniera accattivante,
intelligente e semplice, come accade nel nostro festival. Quando ho affermato
che il momento del morire è importante quanto la nascita, Beatrice Lorenzin ha
dimostrato di essere d’accordo affermando, come se riflettesse, che forse era
ancora più importante della nascita.
Ha parlato sulle cure palliative con sicurezza e ha
ricordato che il Governo ha a cuore le tematiche relative al fine vita e in
particolar modo la diffusione degli hospice sul territorio nazionale. Il
Ministro della Salute ha concluso congratulandosi con noi per il lavoro che
svolgiamo, accogliendo il nostro invito a partecipare al Festival del Saper
Vivere ad ottobre presso il Castello della Rancia di Tolentino. L’incontro si è
chiuso con un applauso di tutti i presenti.
Mentre uscivamo dalla sala mi sono accorto di non aver fatto
nemmeno una foto e se non fosse per gli scatti di Sara e Luca con il telefonino,
non ci sarebbero immagini per documentare questo evento così importante per il
nostro gruppo. All’improvviso mi sono reso conto di non aver menzionato il
nascente Centro di Ascolto per le Cure Palliative e l’imminente formalizzazione
del Movimento Hospice Marche, tra le tante cose che mi sono dimenticato di dire
… Sentivo di non essere stato all’altezza
dell’opportunità che ci è stata offerta. Il gruppo cercava di tirarmi su e così
facendo ci siamo persi nel palazzo, finché un addetto alla sicurezza ci è
venuto a recuperare mentre cercavamo l’uscita.
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha fatto un’ottima
impressione a tutti noi. Le due parole più ricorrenti nel definirla sono state “disponibile
e preparata” ed io aggiungerei “bella e simpatica”.
Siamo tornati al Monte Conero sul nostro vecchio furgoncino
soprannominato “capretta blu”. Eravamo felici, soddisfatti, emozionati.
Certamente non dimenticheremo facilmente quel sabato 10 maggio, in cui abbiamo
incontrato il Ministro della Salute, e il fine settimana di magico lavoro di
equipe sulla cima del bellissimo promontorio proiettato sul Mare Adriatico.
La
delegazione era formata da:
Ayres
Marques Pinto – Direttore Artistico del Festival del Saper Vivere
Roberto
Calosi – Psiconcologo fiorentino, Supervisore del Centro Ascolto Cure
Palliative (CACP)
Francesca
Grandi – Centro Ascolto Oncologico Regione Toscana, Consulente CACP
Gianluca
Santoni – CACP Porto Sant’Elpidio, Biblioteca Itinerante Hospice “Gianni
Papetta”
Ilaria
Bianchi – Gruppo Volontari Hospice Loreto, CACP Loreto
Maria Paola
Miliani – CACP e Hospice San Severino Marche
Sara
Marchetti – CACP Hospice Fossombrone
Ringraziamo:
CSV – Centro
Servizi Volontariato Marche
Massimo Di
Furia – Consulente Consiglio Regionale Marche
Francesco
Massi – Consigliere Regione Marche
lunedì 10 marzo 2014
Festival del Saper Vivere 2014: Vivere per Raccontare
Il Festival del Saper Vivere spiega le sue ali sul 2014 e lo fa annunciando il tema della sua seconda edizione che si terrà alCastello della Rancia di Tolentino dal 10 al 12 ottobre. È infatti con “Vivere per raccontare”, che il direttore artisticoAyres Marques Pinto lavora per convertire il castello in polo di riflessione, formazione e dialogo sui temi delicati del fine vita e delle cure palliative, focalizzando l’attenzione sulla narrazione. Accanto a lui nel difficile lavoro di strutturazione del festival il coordinatore scientifico, il filosofo e bioeticista Sandro Spinsanti, il dott. Valerio Valeriani, responsabile degli Ambiti Territoriali XVI XVII e XVIII, Massimo Mari Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ZT5 di Jesi, il Movimento Hospice e una fitta rete di collaboratori e volontari.
Nel momento storico che forse più di altri vive se stesso attraverso la cifra del ricordo e della nostalgia, il festival propone un percorso che parte dalla suggestione di Gabriel Garcia Marquez: “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.”
Il racconto, tratto costitutivo della vita individuale e della socialità, si spande a macchia d’olio dalle arti alle scienze mediche. Tanti i nomi di intellettuali e studiosi chiamati ad intervenire e si lavora per portare al Castello della Rancia altri grandi nomi di rilievo nazionale.
Confermano la loro presenza dopo lo scorso anno, il filosofo Umberto Curi e l’attore Luca Violini mentre importanti nomi si affacciano alla seconda edizione: Duccio Demetrio, scrittore e direttore scientifico della Libera università dell'Autobiografia e Francesco Tonucci, in arte Frato, pedagogo e disegnatore di fama internazionale.
Il festival, che manterrà inalterata la sua struttura dialogica tra conferenze, tavole rotonde, mostre, spettacoli, percorsi di formazione con accreditamento ECM, cercherà di declinare il tema “Vivere per raccontare” attraverso tre dimensioni della narrazione.
Se infatti, parafrasando Umberto Curi nella sua interpretazione del dialogo platonico “Protagora”, “il mythos ha la stessa capacità argomentativa del logos ma si rivela più dilettevole da ascoltare”, la capacità intrinseca della narrazione si amplia da quella meramente letteraria a quella più articolata della Medicina Narrativa.
Tre filoni si originano da questa commistione. Una prima macro area sarà quella dedicata alla narrazione attraverso le arti. Un racconto capace di captare il pathos e di metabolizzare il dolore declinandolo nel fare artistico.
Altro ambito di ricerca si originerà dalla narrazione come condivisione, anche via web, di racconti, di fotografie, di esperienze di sofferenza.
Ultima area sarà quella dedicata alla narrazione come percorso di cura. Attraverso lo studio e il racconto di casi clinici si coniuga la dimensione più propriamente medica con quella personale del paziente.
Le tre declinazioni del tema si svilupperanno in altrettante giornate con appuntamenti che, a seconda dei casi, saranno più orientati verso le arti, la filosofia, la convegnistica scientifica e di formazione.
Intanto il Festival scalda i motori e lavora per una serie di appuntamenti itineranti per la Regione, che prevedono convegni, concerti e spettacoli a Tolentino, a Jesi, nel fermano e nelle alte Marche. L’intento sarà quello di far conoscere le tematiche vicine al festival e, al contempo, trovare forme di auto finanziamento utili alla realizzazione della manifestazione.
Comunicato Stampa: Emanuela Sabbatini Comunicazione
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