martedì 13 maggio 2014

Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, incontra all’Abbazia di Fiastra di Tolentino, la Delegazione del Festival del Saper Vivere FINO alla FINE e del Centro Ascolto Cure Palliative.

 

La visita del Ministro della Salute nelle Marche era caratterizzata da un’agenda fittissima che includeva tappe ad Ancona, Senigallia, Fano e Tolentino. Le istituzioni da incontrare erano tante e rappresentavano temi caldi, in un momento elettorale a livello locale ed europeo. Perciò, era poco probabile che una delegazione del Festival del Saper Vivere fosse ricevuta dal Ministro. E invece l’incontro si è realizzato ed è stato lungo e molto proficuo.
La riunione è stata organizzata all’ultimo momento e molte delle persone che avevo in mente di invitare per comporre la delegazione non potevano venire. Io stesso ho dovuto anticipare la conclusione dei lavori di equipe del Centro Ascolto Cure Palliative e partire in fretta con il gruppo dal Monte Conero per arrivare all’Abbazia di Fiastra nei pressi di Tolentino, nel tardo pomeriggio di sabato, 10 maggio 2014.
Eravamo tutti preparati per l’eventualità che l’appuntamento fosse cancellato. Lo sapevamo dall’inizio. Valeva comunque la pena tentare e solo il fatto di trovarsi con il gruppo in quel complesso architettonico così bello, così antico, in una sala tutta affrescata in mezzo a tante persone che svolgono ruoli importanti nell’ambito politico, amministrativo e del terzo settore ci faceva sentire animati, benché un po’ spaesati.
Ma quando è stato annunciato l’arrivo del Ministro e una giovane donna vestita con elegante semplicità ha attraversato tranquillamente la sala salutando tutti con un sorriso naturale, mi sono reso conto di NON aver preparato un discorso per l’occasione. In fondo, ero incredulo di essere in quel luogo, in quel momento. E prima che avessi avuto il tempo di tornare in me, l’Assessore Francesco Massi ha chiamato ad alta voce la prima delegazione: la nostra!
Mi hanno fatto accomodare al tavolo di fronte al Ministro che sembrava scomparire dietro il viso sereno di una giovane signora di nome Beatrice, Beatrice Lorenzin. In quel momento ho sentito l’importanza di essere vicino a persone amiche, sentivo il sostegno di Roberto, Luca, Francesca, Ilaria, Paola e Sara. Credo di aver tardato l’inizio dell’eloquio. Non sapevo se toccava a me dire la prima parola. Con un segnale lento della testa e un sorriso quasi divertito il Ministro (o la Ministra?) mi ha invitato ad iniziare.
La voce mi usciva spezzata, rauca e acuta e il mio accento mi suonava ancora più marcato del solito, a tal punto che mi sono domandato in quale lingua stessi parlando.
Ho ringraziato per essere stato ricevuto insieme alla delegazione e ho presentato il Festival del Saper Vivere, sottolineando la necessità di creare degli spazi per parlare della vita in tutte le sue fasi, inclusa la fase finale,  in una maniera accattivante, intelligente e semplice, come accade nel nostro festival. Quando ho affermato che il momento del morire è importante quanto la nascita, Beatrice Lorenzin ha dimostrato di essere d’accordo affermando, come se riflettesse, che forse era ancora più importante della nascita.
Ha parlato sulle cure palliative con sicurezza e ha ricordato che il Governo ha a cuore le tematiche relative al fine vita e in particolar modo la diffusione degli hospice sul territorio nazionale. Il Ministro della Salute ha concluso congratulandosi con noi per il lavoro che svolgiamo, accogliendo il nostro invito a partecipare al Festival del Saper Vivere ad ottobre presso il Castello della Rancia di Tolentino. L’incontro si è chiuso con un applauso di tutti i presenti.
Mentre uscivamo dalla sala mi sono accorto di non aver fatto nemmeno una foto e se non fosse per gli scatti di Sara e Luca con il telefonino, non ci sarebbero immagini per documentare questo evento così importante per il nostro gruppo. All’improvviso mi sono reso conto di non aver menzionato il nascente Centro di Ascolto per le Cure Palliative e l’imminente formalizzazione del Movimento Hospice Marche, tra le tante cose che mi sono dimenticato di dire …  Sentivo di non essere stato all’altezza dell’opportunità che ci è stata offerta. Il gruppo cercava di tirarmi su e così facendo ci siamo persi nel palazzo, finché un addetto alla sicurezza ci è venuto a recuperare mentre cercavamo l’uscita.
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha fatto un’ottima impressione a tutti noi. Le due parole più ricorrenti nel definirla sono state “disponibile e preparata” ed io aggiungerei “bella e simpatica”.
Siamo tornati al Monte Conero sul nostro vecchio furgoncino soprannominato “capretta blu”. Eravamo felici, soddisfatti, emozionati. Certamente non dimenticheremo facilmente quel sabato 10 maggio, in cui abbiamo incontrato il Ministro della Salute, e il fine settimana di magico lavoro di equipe sulla cima del bellissimo promontorio proiettato sul Mare Adriatico.

La delegazione era formata da:
Ayres Marques Pinto – Direttore Artistico del Festival del Saper Vivere
Roberto Calosi – Psiconcologo fiorentino, Supervisore del Centro Ascolto Cure Palliative (CACP)
Francesca Grandi – Centro Ascolto Oncologico Regione Toscana, Consulente CACP
Gianluca Santoni – CACP Porto Sant’Elpidio, Biblioteca Itinerante Hospice “Gianni Papetta”
Ilaria Bianchi – Gruppo Volontari Hospice Loreto, CACP Loreto
Maria Paola Miliani – CACP e Hospice San Severino Marche
Sara Marchetti – CACP Hospice Fossombrone

Ringraziamo:
CSV – Centro Servizi Volontariato Marche
Massimo Di Furia – Consulente Consiglio Regionale Marche
Francesco Massi – Consigliere Regione Marche

lunedì 10 marzo 2014

Festival del Saper Vivere 2014: Vivere per Raccontare rassegna stampa

Festival del Saper Vivere 2014: Vivere per Raccontare

Il Festival del Saper Vivere spiega le sue ali sul 2014 e lo fa annunciando il tema della sua seconda edizione che si terrà alCastello della Rancia di Tolentino dal 10 al 12 ottobre. È infatti con “Vivere per raccontare”, che il direttore artisticoAyres Marques Pinto lavora per convertire il castello in polo di riflessione, formazione e dialogo sui temi delicati del fine vita e delle cure palliative, focalizzando l’attenzione sulla narrazione. Accanto a lui nel difficile lavoro di strutturazione del festival il coordinatore scientifico, il filosofo e bioeticista Sandro Spinsanti, il dott. Valerio Valeriani, responsabile degli Ambiti Territoriali  XVI XVII e XVIII, Massimo Mari Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ZT5 di Jesi, il Movimento Hospice e una fitta rete di collaboratori e volontari.
Nel momento storico che forse più di altri vive se stesso attraverso la cifra del ricordo e della nostalgia, il festival propone un percorso che parte dalla suggestione di Gabriel Garcia Marquez: “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.”
Il racconto, tratto costitutivo della vita individuale e della socialità,  si spande a macchia d’olio dalle arti alle scienze mediche. Tanti i nomi di intellettuali e studiosi chiamati ad intervenire e si lavora per portare al Castello della Rancia altri grandi nomi di rilievo nazionale.
Confermano la loro presenza dopo lo scorso anno, il filosofo Umberto Curi e l’attore Luca Violini mentre importanti nomi si affacciano alla seconda edizione: Duccio Demetrio, scrittore e direttore scientifico della Libera università dell'Autobiografia e Francesco Tonucci, in arte Frato, pedagogo e disegnatore di fama internazionale.
Il festival, che manterrà inalterata la sua struttura dialogica tra conferenze, tavole rotonde, mostre, spettacoli, percorsi di formazione con accreditamento ECM, cercherà di declinare il tema “Vivere per raccontare” attraverso tre dimensioni della narrazione.
Se infatti, parafrasando Umberto Curi nella sua interpretazione del dialogo platonico “Protagora”, “il mythos ha la stessa capacità argomentativa del logos ma si rivela più dilettevole da ascoltare”, la capacità intrinseca della narrazione si amplia da quella meramente letteraria a quella più articolata della Medicina Narrativa.
Tre filoni si originano da questa commistione. Una prima macro area sarà quella dedicata alla narrazione attraverso le arti. Un racconto capace di captare il pathos e di metabolizzare il dolore declinandolo nel fare artistico.
Altro ambito di ricerca si originerà dalla narrazione come condivisione, anche via web, di racconti, di fotografie, di esperienze di sofferenza.
Ultima area sarà quella dedicata alla narrazione come percorso di cura. Attraverso lo studio e il racconto di casi clinici si coniuga la dimensione più propriamente medica con quella personale del paziente.
Le tre declinazioni del tema si svilupperanno in altrettante giornate con appuntamenti che, a seconda dei casi, saranno più orientati verso le arti, la filosofia, la convegnistica scientifica e di formazione.
Intanto il Festival scalda i motori e lavora per una serie di appuntamenti itineranti per la Regione, che prevedono convegni, concerti e spettacoli a Tolentino, a Jesi, nel fermano e nelle alte Marche. L’intento sarà quello di far conoscere le tematiche vicine al festival e, al contempo, trovare forme di auto finanziamento utili alla realizzazione della manifestazione.
Comunicato Stampa: Emanuela Sabbatini Comunicazione