lunedì 10 marzo 2014

Festival del Saper Vivere 2014: Vivere per Raccontare

Il Festival del Saper Vivere spiega le sue ali sul 2014 e lo fa annunciando il tema della sua seconda edizione che si terrà alCastello della Rancia di Tolentino dal 10 al 12 ottobre. È infatti con “Vivere per raccontare”, che il direttore artisticoAyres Marques Pinto lavora per convertire il castello in polo di riflessione, formazione e dialogo sui temi delicati del fine vita e delle cure palliative, focalizzando l’attenzione sulla narrazione. Accanto a lui nel difficile lavoro di strutturazione del festival il coordinatore scientifico, il filosofo e bioeticista Sandro Spinsanti, il dott. Valerio Valeriani, responsabile degli Ambiti Territoriali  XVI XVII e XVIII, Massimo Mari Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ZT5 di Jesi, il Movimento Hospice e una fitta rete di collaboratori e volontari.
Nel momento storico che forse più di altri vive se stesso attraverso la cifra del ricordo e della nostalgia, il festival propone un percorso che parte dalla suggestione di Gabriel Garcia Marquez: “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.”
Il racconto, tratto costitutivo della vita individuale e della socialità,  si spande a macchia d’olio dalle arti alle scienze mediche. Tanti i nomi di intellettuali e studiosi chiamati ad intervenire e si lavora per portare al Castello della Rancia altri grandi nomi di rilievo nazionale.
Confermano la loro presenza dopo lo scorso anno, il filosofo Umberto Curi e l’attore Luca Violini mentre importanti nomi si affacciano alla seconda edizione: Duccio Demetrio, scrittore e direttore scientifico della Libera università dell'Autobiografia e Francesco Tonucci, in arte Frato, pedagogo e disegnatore di fama internazionale.
Il festival, che manterrà inalterata la sua struttura dialogica tra conferenze, tavole rotonde, mostre, spettacoli, percorsi di formazione con accreditamento ECM, cercherà di declinare il tema “Vivere per raccontare” attraverso tre dimensioni della narrazione.
Se infatti, parafrasando Umberto Curi nella sua interpretazione del dialogo platonico “Protagora”, “il mythos ha la stessa capacità argomentativa del logos ma si rivela più dilettevole da ascoltare”, la capacità intrinseca della narrazione si amplia da quella meramente letteraria a quella più articolata della Medicina Narrativa.
Tre filoni si originano da questa commistione. Una prima macro area sarà quella dedicata alla narrazione attraverso le arti. Un racconto capace di captare il pathos e di metabolizzare il dolore declinandolo nel fare artistico.
Altro ambito di ricerca si originerà dalla narrazione come condivisione, anche via web, di racconti, di fotografie, di esperienze di sofferenza.
Ultima area sarà quella dedicata alla narrazione come percorso di cura. Attraverso lo studio e il racconto di casi clinici si coniuga la dimensione più propriamente medica con quella personale del paziente.
Le tre declinazioni del tema si svilupperanno in altrettante giornate con appuntamenti che, a seconda dei casi, saranno più orientati verso le arti, la filosofia, la convegnistica scientifica e di formazione.
Intanto il Festival scalda i motori e lavora per una serie di appuntamenti itineranti per la Regione, che prevedono convegni, concerti e spettacoli a Tolentino, a Jesi, nel fermano e nelle alte Marche. L’intento sarà quello di far conoscere le tematiche vicine al festival e, al contempo, trovare forme di auto finanziamento utili alla realizzazione della manifestazione.
Comunicato Stampa: Emanuela Sabbatini Comunicazione

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie di aver partecipato al blog di Fino alla Fine: festival del saper vivere