mondo, e un po’ lo è, questo scritto sarebbe il suo diario di bordo. Con la storia degli ultimi giorni di Caterina, fino all’approdo alla terra dove entra solo chi non c’è più. Immaginario con personaggi veri o reale e attori di fantasia? Vedete voi, sottocoperta tutto è possibile.
Negli Hospice le persone alla fine della vita desiderano raccontarsi ed essere ascoltate. Ma solo dopo aver trovato sollievo al dolore e alle altre sofferenze e se hanno intorno a sé una “casa” accogliente dove si muovono i propri cari e i nuovi amici.
Qui la terapia del dolore e dei sintomi non è solo scienza medica, ma anche amore e rispetto, perché ogni cura è personalizzata, costantemente rivalutata, condivisa e al momento giusto, sospesa: quando è meglio non fare più niente.
Caterina era su questa nave e le novelle del suo amico medico l’hanno accompagnata nelle ultime due settimane, giorno dopo giorno, aprendola ad emozioni, memorie e sogni. Per lei è stata la riscoperta del mondo della fantasia, che in qualche modo le ha riacceso la spiritualità. Per lui, allievo di Ippocrate, lo sforzo di convincersi che non si cura solo con le medicine ma soprattutto con umanità. Lo aveva dimenticato.
La scia che lascia questo veliero è la speranza che ogni persona possa avere soddisfatta la richiesta di trovare sollievo al soffrire. Insieme alla certezza che ogni sanitario debba riconoscere in questo diritto un suo dovere di agire.
Link per leggere il libro:
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie di aver partecipato al blog di Fino alla Fine: festival del saper vivere